COMMENTO a LA RAZON de BOLIVIA, 11 novembre 2006

La Coca è la pianta sacra delle Ande, occupa un posto privilegiato nella cosmovisione della cultura andina e da 5000 anni aggrega le comunità autoctone, mantenendone salde le radici culturali ed essendo fonte di benesere e d’energia fisica e psichica.

Alla luce dei risultati delle ricerche scientifiche realizzate in varie parti del mondo è confermato un ricco ventaglio di contenuti nutrizionali e medicinali nelle foglie di Coca, il che costituisce un fondamento indiscutibile per promuoverne l’uso beneficio, sotto forma di prodotti verdi con Coca, da diffondere in tutto il mondo, dai quali le foglie di Coca non possono più essere separate per farne droga che comunque richiede tonnellate di foglie, oltre ai precursori chimici, per un solo grammo di cloridrato di cocaina, noto come polvere bianca.

E’ certamente auspicabile – e direi urgente – l’industrializzazione della Coca, gestita dai Popoli Andini ai quali deve corrisponderne anche il ritorno economico, in regime di equa distribuzione a tutta la popolazione; tuttavia, fermo restando il rispetto culturale della sacralità della Coca e dei suoi rituali, non credo esista ostacolo alla desandinizzazione della Coca, cioè alla commercializzazione dei prodotti verdi con Coca in tutto il mondo, in quanto, una volta mescolata con altri ingredienti, in forma aggregata ed in percentuali adeguate dato il suo elevato potere nutrizionale, la Coca non si può più separare e recuperare per il narco-business.

Inoltre il dato di fatto che la Coca domini la vita dei Popoli Andini da 5000 anni e fino alla metà dell’Ottocento nessuno ne abbia mai fatto droga, ciò significa che si fabbrica droga perchè c’è domanda sui mercati soprattutto nelle aree metropolitane di varie parti del mondo.

Quand’anche scomparissero tutte le piante di Coca dalle regioni andine e da tutto il mondo, al persistere della domanda di droghe, il narco-business e le farmacodipendenze si espanderebbero, fiorenti e dilaganti, dato che le droghe si creano già da tempo sinteticamente in laboratorio.

Last but not least … urge chiamare ogni cosa col proprio nome:

Coca è la pianta andina e nient’altro.

Coca Cola ne è la diletta figlia nordamericana.

Cocaina è uno degli alcaloidi naturali delle foglie di  Coca.

Cloridrato di cocaina è la polvere bianca.

Infatti sarebbe opportuno prestare la dovuta attenzione all’uso corretto del linguaggio che, rapidamente e senza criterio, trasmette concetti impastati di superficialità, confusione, ignoranza interessata, generando pericolosi e necrotici circoli pregiudiziali che ritorneranno, come un boomerang, a danno di tutta l’Umanità e della Vita del pianeta.

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