Tag - Foglie di Coca

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DECALOGO per la PREVENZIONE del SOROCHE, il MAL di MONTAGNA ANDINO
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USI della COCA
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COCA ANCESTRALE
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LEGGENDA ANDINA

DECALOGO per la PREVENZIONE del SOROCHE, il MAL di MONTAGNA ANDINO

01. Avvicinamento progressivo all’alta quota, con tappe intermedie d’acclimatazione, specialmente dormendo ad altitudini intermedie.

02. Arrivando dal livello del mare in alta quota, in aereo, si deve evitare, già durante il volo, di assumere pasti pesanti e/o abbondanti, bevande gassate, Coca Cola, caffè, sigarette; è consigliabile bere una o due tazze dinfusione di Coca, il mate de Coca, molto caldo e ben concentrato, con qualche goccia di limone;  mangiare, quando siano disponibili, qualche caramella o toffees con Coca.

03. Arrivando in alta quota, il primo giorno bisogna riposare e dormire il più possibile.

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USI della COCA

TUTTE LE FOGLIE DI COCA SONO UGUALI
IL PROBLEMA STA NELL’USO

L’uso naturale è benefico per l’organismo umano:
la foglia intera è introdotta per via orale,
senza manipolazioni chimiche artificiali.

L’uso artificiale è dannoso per l’organismo umano:
l’alcaloide naturale cocaina viene estratto dalle foglie di Coca,
manipolato artificialmente con additivi chimici ed introdotto per via artificiale, respiratoria o endovenosa.

COCA ANCESTRALE

Da almeno 5000 anni la Coca rappresenta un emblema privilegiato della cultura andina, considerata pianta sacra prodigiosa, dotata di molteplici  proprietà benefiche.

Le comunità andine sono  fortemente vincolate alle tradizioni culturali e la Coca è protagonista di cerimonie antiche e rituali, trovandosi ovunque i segni della venerazione di cui è fatta oggetto; ricopre anche un fondamentale ruolo economico, vincolando le differenti zone climatiche dalle Ande all’Amazzonia, attraverso le dinamiche della produzione e della commercializzazione, anche in termini di scambio di materie prime, sulla base della reciprocità culturale andina, a tutto beneficio della popolazione, senza sfavorevoli mediazioni.

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LEGGENDA ANDINA

Sull’onda della memoria ritorna questo profetico racconto che ho ascoltato sulle Ande.

“Un anziano sacerdote, Kyana Chuyma,  mentre si avvicinavano gli invasori spagnoli, fuggì con il tesoro del Tempio di Taytacha Inti, il Padre Sole, e lo gettò nel sacro Lago Titijaja,  alla frontiera peruviano-boliviana, tra le isole del Sole e della Luna, per metterlo al sicuro, prima di essere catturato e sottoposto a maltrattamenti e torture che lo lasciarono mezzo morto.

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